martedì 3 dicembre 2013

SOCRATE E IL PETTEGOLEZZO



“Un discepolo arrivò a casa del saggio Socrate tutto agitato, e non appena entrato cominciò a parlargli in questo modo:

- Maestro, voglio che tu sappia che due giorni fa mi sono incontrato con un tuo amico, del quale devi assolutamente sapere che ha parlato molto male di te… e ha detto a certi suoi amici delle cose terribili… Dato che sono qui da te, voglio che tu venga a conoscenza di tutto quello che ho scoperto, affinché tu sappia che genere di amici hai…

Allora Socrate sorrise e, dopo aver fatto un gesto pieno di compassione, lo interruppe dicendogli:

- Mio caro, aspetta un istante, e prima di parlare pensaci bene! Hai già fatto passare quel che mi vuoi dire per le tre sfere del saggio?

Il discepolo rispose:

- Le tre sfere? Ma non sapevo nemmeno che esistesse qualcosa del genere! Cosa sono mai le tre sfere del saggio, di cui non so nulla a riguardo?

- Proprio perché non lo sai ti inizierò adesso nei misteri delle tre sfere del saggio – gli rispose Socrate.



La prima sfera è quella della pura Verità.


Hai cercato con cura e alla fine hai scoperto che tutto quello che vuoi dirmi è completamente vero, da tutti i punti di vista? Sei completamente certo che quel che mi vuoi dire sia proprio la Pura Verità?

- No… - rispose il discepolo. Perché io ho solo sentito quel tuo amico dire cose terribili su di te ad alcuni suoi amici con i quali parlava.

- Comincio a capire di cosa si tratta.


Passiamo adesso alla Seconda sfera, che è quella della Bontà e della Bellezza.

Ciò che hai scoperto e che mi vuoi riferire è qualcosa di buono? È qualcosa di bello?

- No, anzi, è proprio il contrario… Quando ti dirò tutto quello che ha detto il tuo amico su di te ti farà impressione, e probabilmente ti arrabbierai moltissimo…

- Aha! Si fa sempre più chiaro, disse Socrate.

Passiamo adesso alla Terza sfera, che è quella della necessità e dei benefici.

Ritieni che sia per me proprio necessario, e allo stesso tempo benefico, sapere tutto ciò che quella persona ha detto su di me?

- Ad essere sinceri, no. Non credo che ti serva, e tra l’altro neanch’io ho tratto alcun beneficio da tutto ciò che quella persona diceva su di te, anzi, sarebbe, semmai, qualcosa di miserabile per quel che ti riguarda. - Allora – sorrise Socrate – se quello che mi vuoi dire non è né la Pura Verità, né qualcosa di buono e bello e non mi è assolutamente necessario, visto che non mi porta alcun beneficio, meglio che rinunci a dirmi alcunché a riguardo. 

Dimentica tutto ciò, distaccatene completamente, e adesso visto che comunque sei venuto da me, sappi che sono molto più felice di parlare di qualcosa di bello o di buono, o delle delizie dell’amore.
E se non ti interessa nessuno di questi argomenti, sappi che io sono molto felice di condividere la mia esperienza riguardante gli imperituri vantaggi della saggezza.”